Il patrimonio edilizio italiano è il più datato d’Europa: oltre il 70% degli edifici ha più di quarant’anni ed è stato costruito prima dell’entrata in vigore delle prime normative sull’efficienza energetica. Una condizione che rende urgente accelerare gli interventi di riqualificazione, anche per rispettare gli obiettivi europei fissati al 2030 (–16% di consumo energetico medio) e al 2050 (decarbonizzazione completa).
Ma non si tratta solo di obblighi normativi: la riqualificazione è un’opportunità per rendere le nostre città più vivibili, resilienti e sostenibili. E oggi le tecnologie innovative stanno dimostrando che questa trasformazione è già possibile.
Industrializzare il processo: dal singolo edificio al quartiere
Uno dei limiti tradizionali della riqualificazione è stato l’approccio frammentato, edificio per edificio. Oggi, alcune esperienze progettuali mostrano come sia possibile applicare processi industrializzati alla rigenerazione del patrimonio edilizio.
- Prefabbricazione off-site: elementi costruttivi realizzati in stabilimento, pronti per essere assemblati in cantiere, riducono tempi, costi e impatti ambientali.
- Processo circolare: dalla diagnosi iniziale al monitoraggio finale, con recupero e riciclo dei materiali.
- Scalabilità: possibilità di replicare interventi su larga scala, arrivando a tassi di ristrutturazione annua superiori al 3%, in linea con le esigenze del mercato.
Non a caso, in Europa, più di 12.000 abitazioni sono già state riqualificate con questo metodo, e altre 25.000 sono in programma.

Quando la riqualificazione è “di comunità”
Guardare al singolo edificio non basta più: è necessario cambiare scala d’intervento, passando al livello di quartiere. Grazie a un tool digitale di progettazione standardizzata, è possibile elaborare piani personalizzati e allo stesso tempo modulari, integrando prefabbricazione e digitalizzazione. L’obiettivo? Accelerare la decarbonizzazione dei quartieri, rendendo più semplice e conveniente il processo per tutti gli attori coinvolti.
La dimensione circolare della riqualificazione
Non si tratta più solo di ridurre i consumi: l’obiettivo è integrare logiche circolari lungo tutto il ciclo di vita degli edifici:
• utilizzo di materiali riciclati o biobased;
• recupero e riuso di componenti;
• sistemi digitali per il monitoraggio e la gestione dei consumi;
• produzione integrata di energia rinnovabile.
Questo approccio consente non solo di abbattere emissioni e costi, ma anche di ridurre significativamente i rifiuti da costruzione e demolizione.
Guardare al futuro: digitale e intelligenza artificiale
La riqualificazione è anche occasione di sperimentare soluzioni che anticipano il futuro.
L’intelligenza artificiale è già una realtà nel settore: piattaforme come BrainBox AI permettono di ridurre fino al 15% i consumi energetici degli impianti HVAC, grazie a sistemi predittivi di gestione. Come sottolineano gli esperti, l’IA non sostituisce i professionisti, ma li affianca, liberandoli dai compiti più ripetitivi e consentendo loro di concentrarsi sulle scelte progettuali e creative (ne abbiamo parlato anche qui).
Per i professionisti dell’edilizia, queste tecnologie non rappresentano solo una sfida, ma una grande opportunità. Significa lavorare in un settore che si rinnova, acquisendo competenze innovative e offrendo ai clienti soluzioni più performanti e sostenibili. La riqualificazione edilizia, insomma, è già qui: tocca a noi trasformarla in un nuovo standard operativo.