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Cresce il BIM in Italia

Indicata anche tra i criteri premianti dei nuovi C.A.M. entrati in vigore lo scorso 5 dicembre, la progettazione BIM diventerà uno degli assi portanti della progettazione e diventerà progressivamente obbligatoria per un numero sempre maggiore di appalti.

Già nel DM 312/2021 è stato infatti inserito come obbligatorio l’utilizzo del BIM per:
- le opere di nuova costruzione e gli interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro a decorrere dal primo gennaio 2022;
- le opere di nuova costruzione, e gli interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici a decorrere dal primo gennaio 2023;
- le opere di nuova costruzione, e gli interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro, a decorrere dal primo gennaio 2025.

 

Ma in Italia qual è la diffusione del BIM?

Il BIM è un settore in crescita non solo numerica, che diversifica i suoi ambiti d’azione e si rivela un sempre più prezioso strumento di gestione e controllo dei processi edilizi. A confermarlo anche i dati emersi dall’ultimo Osservatorio Niiprogetti sugli appalti BIM in Italia promosso da ASSOBIM.

Il BIM è cresciuto in Italia grazie a due fattori principali: la crescente diffusione della metodologia BIM e delle relative piattaforme digitali e l’accelerazione della roadmap originariamente stabilita per l’introduzione obbligatoria del BIM negli appalti pubblici. Più in generale è accresciuta tra gli operatori del settore la consapevolezza dei vantaggi economici, operativi e gestionali che il BIM.

Ma quanti sono i progetti “BIM based”? A quali tipologie di intervento appartengono, e da quale profilo di committenza vengono promossi? E qual è il loro valore?

ASSOBIM ha cercato di rispondere a queste domande affidando un monitoraggio specifico all’Osservatorio NiiProgetti, operatore che monitora gli interventi edili in corso di realizzazione in Italia, di nuova costruzione e di ristrutturazione, dalla fase di programmazione a quella di esecuzione.

Dalle ultime rilevazioni di settembre 2022 emerge un panorama molto vivace sotto molti aspetti nel quadro di una tendenza alla crescita che da qualche anno segna dinamismo.

«I dati delle rilevazioni testimoniano una crescente diffusione della metodologia BIM trasversale alle diverse scale e valori economici dei progetti. La diversificazione tipologica degli interventi e, non ultimo, la progressiva diffusione degli strumenti BIM anche al di fuori del loro ambito più tradizionale, la progettazione, evidenziano come fra gli operatori si stia diffondendo la consapevolezza dei vantaggi che questa metodologia offre in tutte le fasi del progetto, dallo sviluppo concettuale all’esecuzione fino alla gestione di quanto realizzato, e del suo valore quale strumento di governo e controllo dei processi edilizi» ha così commentato il Presidente di ASSOBIM Adriano Castagnone.

Contesto: i dati degli interventi edilizi

In termini assoluti, le rilevazioni dell’Osservatorio hanno rilevato un numero di interventi edilizi passato dai circa 18.000 del 2018 agli oltre 25.000 del 2022, per un valore complessivo cresciuto da 97,5 a oltre 173 miliardi di euro.

Coinvolti in quantità paritaria i soggetti pubblici e quelli privati (52% contro 48%) e gli interventi hanno riguardato per il 59% le opere di nuova realizzazione contro il 41% di interventi di riqualificazione. Viene sottolineata una prevalenza del settore terziario (38% sul totale) seguito dai servizi (30%) e dalle opere di ingegneria (28%), seguiti subito dal residenziale (26%) mentre chiude la classifica l’industria (12%).

Il 27% dei progetti è plurisettore, ovvero incorpora al suo interno opere destinate a diversi utilizzi. Nella classifica degli interventi per stato di avanzamento lavori, il valore degli stessi è risultato di 77,4 miliardi di euro per la fase di programmazione, 59,3 miliardi per quella di progettazione e 36,7 miliardi per quella di esecuzione.

 

Progetti BIM: numeri in crescita e ambiti di applicazione

Per quanto riguarda i progetti BIM, l’Osservatorio ha registrato un totale di 448 interventi, il 74% dei quali di iniziativa pubblica mentre il restante 26% di una committenza privata; il 53% ha riguardato riqualificazione mentre il restante 47% ha coinvolto nuove costruzioni.

Significativo è poi il valore assoluto dei progetti: oltre 9 miliardi di euro.

Ancor più interessante è la distribuzione per settore degli interventi:

  • terziario (31%);
  • servizi (28%);
  • opere di ingegneria (22%);
  • edilizia residenziale (17%);
  • settore industriale (2%).

La distribuzione tipologica degli interventi vede la seguente classifica:

  • edifici pubblici;
  • edilizia residenziale;
  • edifici militari;
  • scuole;
  • uffici;
  • impianti sportivi;
  • ospedali;
  • centri direzionali.

Ma in quale fase l’impatto della BIM è maggiore? Sicuramente la progettazione (49% del campione), con programmazione ed esecuzione a guadagnarsi quasi equamente il resto.

 

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Foto di DCStudio su Freepik

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