Quali isolanti usare

Possono essere impiegati diversi tipi di isolanti, l’importante è che nella scelta vengano presi in considerazione i seguenti aspetti:

  • prestazione termica e comportamento igrometrico;
  • caratteristiche meccaniche;
  • capacità di adesione al supporto (della muratura);
  • stabilità dimensionale in presenza di forti sbalzi termici;
  • stabilità dimensionale alle alte temperature di esercizio che la facciata può raggiungere specie nella stagione calda;
  • contributo che può fornire all’isolamento acustico;
  • classe di reazione al fuoco (importante per gli interventi dei vigili del fuoco).

Il Polistirene espanso (EPS) bianco ha una conducibilità termica variabile λ tra 0,035 e 0,04 W/mK. L’EPS grigio (cioè additivato con grafite) è caratterizzato da una conducibilità più bassa (λ= 0,031 W/mK). Entrambi sono resistenti agli attacchi degli animali ed hanno un coefficiente di resistenza al passaggio del vapore µ da 20 a 100 (inversamente allo spessore, spessore maggiore µ minore). Sono i pannelli più utilizzati perché coniugano ottime prestazioni termiche con costi contenuti e semplicità di applicazione grazie al peso molto ridotto.


EPS bianco e grigio

Le lane minerali (lana di roccia, lana di vetro) hanno una conducibilità termica variabile λ tra 0,035 e 0,04 W/mK. Rispetto ai polistireni questi isolanti sono molto traspiranti (µ=1-5) e devono essere protetti contro l’umidità prevedendo sulla superficie calda un freno al vapore (o eventualmente barriera): si consiglia di effettuare una verifica igrometrica della struttura mediante i diagrammi di Glaser. Come vantaggio hanno un miglior comportamento al fuoco (classe 1 – non infiammabili).

Lana di roccia
Lana di roccia
Lana di vetro
Lana di vetro

Il poliuretano (noto anche con la sigla PUR) è un materiale espanso a cellula chiusa che vanta i valori di conducibilità termica più bassi (λ pari a 0,024-0,03W/mK) ed una densità di 30-40kg/mc. Il principale è il poliuretano espanso rigido che si presenta come pannello rivestito su entrambi i lati con una pellicola di alluminino, o con un tessuto non tessuto minerale. Esso ha una conducibilità di 0,024W/mK. Con la sigla PIR viene designato un particolare poliuretano ottenuto con schiuma polyiso che conferisce maggiore stabilità meccanica e dimensionale al pannello, nonché la possibilità di utilizzarlo anche in condizioni di temperatura molto gravose (da -40°C  a  + 120°C). Essendo un isolante a celle chiuse l’assorbimento d’acqua è praticamente nullo.

Poliuretano

Poliuretano

Se invece si vuol privilegiare l’isolamento dal caldo, fondamentale nelle città con alte temperature, è preferibile ricorrere ad isolanti caratterizzati da elevata densità (> 130kg/m3) ed elevato calore specifico (simbolo "Cp"): caratteristiche che consentono al materiale di accumulare il calore e trattenerlo a lungo prima di cederlo all’ambiente abitato, ovvero di ottenere elevati valori di sfasamento termico. A tale scopo sono indicati gli isolanti naturali, come ad esempio la fibra di legno (c=2100J/kgK). I pannelli in fibra di legno, infatti, anche se caratterizzati da λ = 0,038 – 0,05 W/mK a seconda della densità (a maggiore densità corrisponde λ più alta), consentono di ottenere elevati valori di sfasamento dell’onda termica (>8 ore) a partire già da 10-12cm di spessore di isolante. La fibra di legno deve essere protetta dall’umidità (µ=3-5) ed è bene utilizzare intonaci anch’essi traspiranti per favorire lo smaltimento verso l’atmosfera dell’umidità in eccesso.

Fibra di legno

Fibra di legno

Per la parte a contatto con il terreno, la zoccolatura corrispondente al primo metro e mezzo, è importante usare un isolante resistente all’acqua e all’umidità proveniente dal suolo così come a compressione per resistere alle sollecitazioni di varia natura (urti, abrasioni, ecc...). Risultano idonei gli EPS a elevata resistenza meccanica, ma particolarmente indicato è il polistirene estruso XPS (λ=0,035-0,040 W/mK). Grazie alla struttura espansa a cellula chiusa e alla pellicola di espansione sui due lati del pannello, l‘assorbimento d‘acqua è estremamente ridotto.
Fondamentale è l'aspetto della superficie del pannello XPS che deve essere "senza pelle" o "waferata" per garantire l'adesione del collante al pannello ed evitare distacchi di quest'ultimo.

XPS

XPS

In alternativa, si può ricorrere al vetro cellulare, anch'esso isolante espanso a cellule chiuse. È composto da vetro riciclato e sabbia quarzosa a cui sono aggiunte minime percentuali di altre sostanze (carbonati di calcio, di sodio,...). È impermeabile all’acqua e al vapore (non assorbe umidità, µ infinito), così come è indeformabile e resistente a compressione. Queste caratteristiche lo rendono ideale per le applicazioni controterra, come zoccolatura del cappotto esterno o sotto i plinti di fondazione e, in generale, in tutte le parti dell’edificio sensibili all’umidità. Grazie alla sua densità (circa 150 kg/mc) riesce a conferire elevata inerzia termica alla struttura garantendo un buon comportamento tanto in estate quanto in inverno. È ignifugo (classe A1) e non rilascia emissioni di gas, è resistente alle muffe, agli agenti chimici ed è riciclabile al 100%.

Vetro cellulare panello

Vetro cellulare panello
Realizzazione zoccolo perimetrale

Realizzazione zoccolo perimetrale

Tecniche alternative di realizzazione del cappotto esterno

Una tecnica alternativa di realizzazione del cappotto esterno può essere attuata mediante un sistema compound termoisolante con pannelli di minerale espanso, prodotti con idrato di calcio, cemento e sabbia quarzosa, appartenenti al gruppo dei calcestruzzi alleggeriti porizzati, ideali anche per l’isolamento dall’interno (vedi sezione relativa).
I pannelli possono essere incollati direttamente alla parete con malta leggera ed eventualmente tassellati. Sono pannelli relativamente leggeri (densità variabile da 100 a 115 kg/mc), ma presentano una elevata resistenza alla compressione e stabilità di forma. Le proprietà isolanti sono leggermente inferiori rispetto agli altri isolanti (λ=0,045 W/mK) ma consentono di ottenere elevati comfort sia invernali che estivi. Sono incombustibili ed appartengono alla classe A (ex classe 0 italiana) dei materiali da costruzione, in accordo alla EN 13501-1 e non producono gas o fumi tossici.

In alcuni casi può essere più conveniente realizzare il cappotto con intonaci termoisolanti. Si tratta di intonaci a base di leganti idraulici, perle di isolanti (quali il polistirene, perlite, vermiculite,...  ciascun produttore si distingue per l’isolante) ed additivi che, in una sola fase, consentono la realizzazione dell’isolamento dell’edificio. Hanno una lambda generalmente più alta degli isolanti tradizionali (variabile da 0,045 a 0,07 W/mK) ma consentono la realizzazione di una superficie isolante continua fino a spessori di 10-12cm. Sono traspiranti (µ da 10 a 20) e possono avere funzione deumidificante della muratura (molto utile nel caso di muratura afflitta da umidità di risalita dal terreno).


Intonaco termoisolante

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