La decarbonizzazione del settore cementiero è una delle sfide più rilevanti per l’intero comparto delle costruzioni. Cemento e calcestruzzo sono materiali fondamentali per la realizzazione di infrastrutture, edilizia residenziale, impianti energetici e opere pubbliche. Garantire una loro produzione più sostenibile significa accelerare la transizione energetica del Paese e contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni.
Oggi il settore si trova a un punto di svolta: innovazioni tecnologiche, digitalizzazione, nuovi combustibili e processi migliorati consentono di affrontare una trasformazione profonda, con una prospettiva chiara al 2030 e al 2050.
Una strategia nazionale con obiettivi a lungo termine
La revisione della roadmap nazionale per la decarbonizzazione della filiera cementizia delinea un percorso ambizioso ma necessario. Il settore punta alla neutralità climatica attraverso:
- investimenti stimati in 5 miliardi di euro;
- tecnologie avanzate per catturare e gestire la CO₂;
- efficienza energetica e digitalizzazione dei processi;
- materiali a basso impatto ambientale;
- snellimento dei processi autorizzativi e accesso agevolato alle rinnovabili.
Si tratta di un piano che tiene insieme competitività industriale, sostenibilità e sicurezza degli approvvigionamenti.
La sfida principale: le emissioni dal clinker
A differenza di altri comparti, la produzione del cemento presenta una caratteristica strutturale:
circa il 60–65% delle emissioni dirette deriva da reazioni chimiche del processo di cottura del clinker, e non dal consumo energetico.
Questo rende la decarbonizzazione particolarmente complessa e richiede l’adozione simultanea di soluzioni tecnologiche, gestionali e regolatorie.
Le leve operative per ridurre le emissioni
La strategia nazionale identifica quattro linee di intervento principali:
1. Combustibili alternativi
Sostituzione progressiva dei combustibili fossili con:
- CSS (Combustibile Solido Secondario);
- biomasse;
- idrogeno verde.
Una misura che riduce le emissioni energetiche e migliora l’efficienza degli impianti.
2. Riduzione del clinker
Sviluppo e impiego di materiali cementizi alternativi (SCM) come:
- pozzolana;
- ceneri volanti;
- loppa d’altoforno.
Ridurre la quota di clinker significa diminuire proporzionalmente le emissioni generate dal processo chimico.
3. Tecnologie di Carbon Capture and Storage (CCS)
La cattura e lo stoccaggio permanente della CO₂ rappresentano il cuore della strategia per raggiungere la neutralità climatica.
Le tecnologie CCS saranno fondamentali soprattutto dopo il 2030.
4. Efficienza e digitalizzazione
Ottimizzazione dei cicli produttivi attraverso:
- monitoraggio in tempo reale;
- sistemi avanzati di controllo;
- analisi predittiva;
- automazione dei processi.
Un approccio che riduce i consumi e aumenta la qualità del prodotto. Per le emissioni indirette, il settore seguirà gli obiettivi nazionali di decarbonizzazione dei trasporti e del sistema elettrico.
Un’opportunità decisiva per il settore delle costruzioni
La decarbonizzazione della produzione del cemento rappresenta una sfida complessa, ma anche un’occasione cruciale per rafforzare la competitività del comparto edilizio italiano. Una filiera che saprà ridurre le emissioni, innovare i processi e investire nella sostenibilità sarà in grado di:
- garantire materiali più performanti e responsabili;
- contribuire alla realizzazione di infrastrutture resilienti;
- sostenere la transizione energetica nazionale;
- attrarre investimenti e competenze;
- aumentare il valore del costruito.
BigMat, da sempre impegnata nella promozione di soluzioni sostenibili per la filiera edile, seguirà da vicino l’evoluzione delle strategie nazionali e continuerà a supportare i professionisti con informazioni, servizi e materiali orientati all’innovazione e alla qualità.
