Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici: cosa è cambiato?

L’Unione Europea ha approvato la nuova Direttiva sull’Efficienza Energetica degli Edifici (EPBD), nota anche come Direttiva Case Green (2024/1275). Parte integrante del pacchetto climatico Fit for 55, la norma mira a ridurre le emissioni di CO₂ del parco immobiliare europeo, responsabile di una quota significativa dell’inquinamento energetico del continente.

Entrata in vigore il 28 maggio 2024, la direttiva stabilisce che gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le disposizioni a livello nazionale, ma alcune misure dovranno partire già nei prossimi mesi. Il traguardo ultimo è la neutralità climatica entro il 2050, da raggiungere attraverso una graduale ristrutturazione degli edifici esistenti e una nuova concezione dell’edilizia futura.

Obiettivi e scadenze: cosa cambia per gli edifici?

La direttiva fissa obiettivi chiari e progressivi per trasformare l’intero parco immobiliare europeo in chiave sostenibile. Le nuove costruzioni e gli edifici esistenti dovranno rispettare standard minimi di prestazione energetica, con una serie di scadenze differenziate a seconda della tipologia di immobile.

  • Edifici nuovi: dovranno essere a emissioni zero dal 2028 per quelli pubblici e dal 2030 per tutti gli altri.
  • Edifici esistenti residenziali: almeno classe E entro il 2030, classe D entro il 2033.
  • Edifici non residenziali: soglie basate sul 15% e 25% degli immobili peggiori in termini di consumo, da rispettare entro il 2030 e il 2034.

Sono previste eccezioni per immobili con particolari vincoli storici o architettonici, situati in aree protette o utilizzati per meno di quattro mesi all’anno.

Gli immobili in classe G e il nodo delle vendite

Uno dei punti più dibattuti riguarda il destino degli immobili con classe energetica G, che rappresentano circa il 15% del patrimonio edilizio italiano, pari a 1,8 milioni di unità secondo l’ISTAT. Si era temuto un blocco delle vendite o degli affitti per questi edifici a partire dal 2030, ma la versione definitiva della direttiva ha escluso divieti automatici.

Non sarà vietato vendere o affittare immobili non riqualificati, ma la direttiva introduce un principio importante: spetta agli Stati membri definire eventuali sanzioni e meccanismi di controllo, purché siano efficaci, proporzionati e dissuasivi (articolo 34). Ciò apre la strada alla possibilità di sanzioni indirette, come la cosiddetta “sanzione di mercato”, ovvero una svalutazione progressiva degli immobili meno efficienti.

Adeguamento e interventi richiesti

Per essere conformi ai nuovi standard, i proprietari dovranno effettuare interventi di efficientamento, tra cui:

  • isolamento termico di pareti e coperture;
  • sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti;
  • installazione di impianti solari o fotovoltaici;
  • riqualificazione degli infissi;
  • diagnosi energetiche e certificazione aggiornata.

Tali interventi potranno contare, si auspica, su incentivi statali e misure di sostegno, che saranno fondamentali per sostenere cittadini e imprese.

bigmat direttiva case green

Il ruolo di BigMat: soluzioni per costruire il futuro

Antonio UssiVice Direttore di BigMat Italia - condivide la sua visione sulla Direttiva Case Green e sulle sfide che attendono il settore delle costruzioni:

"La Direttiva Case Green? Per noi di BigMat rappresenta una straordinaria opportunità. In Italia, circa il 75% degli edifici residenziali appartiene ancora a classi energetiche basse (E, F o G), e questo apre una sfida senza precedenti: rinnovare, riqualificare e rendere più sostenibili le abitazioni esistenti. Adeguarsi non sarà semplice: serviranno interventi mirati su isolamento, serramenti, impianti termici. Ma è proprio in questa sfida che vediamo una grande opportunità.

Lavorando a stretto contatto con imprese edili e professionisti, osserviamo un settore sempre più consapevole e preparato ad affrontare questo cambiamento. Naturalmente, gli incentivi e le politiche di sostegno giocheranno un ruolo fondamentale, ma la direzione è ormai tracciata.

In BigMat crediamo nell'importanza di un approccio di sistema: ogni intervento deve essere pensato nei minimi dettagli, perché anche il più piccolo particolare può fare la differenza.

Ecco perché collaboriamo ogni giorno con produttori leader di mercato, per garantire soluzioni sempre innovative e all’altezza delle nuove esigenze. Il futuro dell’edilizia si costruisce adesso e noi di BigMat vogliamo essere protagonisti di questo cambiamento, affiancando chi progetta, chi costruisce e chi ristruttura con responsabilità, competenza e visione."

La direttiva Case Green rappresenta quindi una sfida, ma anche una grande opportunità per modernizzare il patrimonio edilizio italiano, ridurre i consumi e valorizzare gli immobili. Con il giusto supporto tecnico e normativo, sarà possibile trasformare questa rivoluzione verde in un’occasione di crescita per l’intero settore.

BigMat è al tuo fianco, oggi più che mai, per costruire e ristrutturare in modo responsabile, efficiente e sostenibile. 

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