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Edilizia scolastica: il Report di Legambiente

Una fotografia di quanto le amministrazioni comunali del nostro Paese investono in sicurezza, sostenibilità e manutenzione degli edifici scolastici: da ventitré anni, Ecosistema Scuola, Rapporto nazionale sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici di Legambiente restituisce un quadro sullo stato di salute dell’edilizia scolastica. L’ultima edizione del report raccoglie i dati relativi all’anno 2022 e a 6.343 scuole, di competenza di 93 comuni capoluogo di provincia e frequentati da 1,2 milioni di studenti.

Ciò che emerge è che, nonostante alcuni casi virtuosi, le scuole del nostro Paese sono in ritardo cronico sul fronte della riqualificazione, con un forte divario tra le diverse aree d’Italia. Il sud purtroppo registra i ritardi maggiori, ma preoccupa anche la situazione nel centro Italia, colpito dal sisma nel 2016, dove il raggiungimento dell’obiettivo di messa in sicurezza è ancora lontano: negli ultimi 5 anni gli edifici in cui sono stati realizzati interventi di adeguamento sismico sono stati solo il 3,4%.

In generale, si osserva come le strutture scolastiche del sud, delle isole e del centro Italia abbiano mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi. In Sicilia e Calabria, in particolare, una scuola su tre ha necessità di interventi urgenti di manutenzione, e, in queste due regioni, dove i capoluoghi di provincia sono in area sismica 1 e 2 (a eccezione di Caltanisetta), nel 65% dei casi non è stata effettuata alcuna verifica di vulnerabilità fisica.

Patrimonio edilizio scolastico: quanto incidono i fondi del PNRR 

Come cambierà il patrimonio edilizio scolastico per effetto del PNRR? Secondo i dati forniti da Italiadomani Catalogo Open Data e rielaborati da Legambiente, si nota come a livello di aggiudicazione dei lavori esiste una sostanziale differenza tra le regioni, con il Trentino-Alto Adige a fare da capofila, con il 73,8% dei fondi aggiudicati (prima regione in assoluto, seguita da tutte le altre che si attestano sotto il 60%), e la Campania come fanalino di coda con il 24,2%. 

Tutto questo nonostante il Trentino-Alto Adige abbia dichiarato che solo il 3,4% delle scuole abbia necessità di interventi di manutenzione urgente mentre in Campania l’esigenza dei lavori sale al 64,5%. 

Gli interventi legati al PNRR, pur contando su risorse finanziarie piuttosto consistenti, incidono sul patrimonio scolastico in modo contenuto: grazie ai fondi europei si potranno costruire 213 scuole innovative, finanziare 3.388 interventi di riqualificazione (di cui 451 nuove realizzazioni e 77 ampliamenti/potenziamenti), 2.552 asili nido e scuole per l’infanzia (di cui 1.674 nuove realizzazioni o ampliamenti/ potenziamenti), 1.022 mense finalizzate all’estensione del tempo scuola (767 le nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti), 445 infrastrutture sportive (177 le nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti).

Edilizia scolastica: manutenzione e investimenti 

Sul fronte della manutenzione, il report di Legambiente focalizza la propria attenzione sulle indagini diagnostiche dei solai, che tra gli interventi di manutenzione degli edifici scolastici dovrebbero essere prioritari, dal momento che il crollo degli stessi costituisce il maggiore fattore di rischio di incidenti nelle scuole. In particolare, l’analisi di Legambiente evidenzia come negli ultimi 5 anni gli edifici in cui sono state eseguite queste indagini sono stati solo il 30,5%, mentre si è intervenuti per la messa in sicurezza sul 12,7% delle strutture. Negli ultimi 5 anni hanno invece beneficiato di interventi di manutenzione straordinaria il 54% degli edifici, mentre il 33,2% esprime l’esigenza di interventi urgenti. Da evidenziare come al Sud, seppure si sia intervenuti sul 60,6% delle scuole, il 53,2% degli edifici necessiti ancora di manutenzione urgente.

Gli interventi realizzati per il 46,3% sono riferiti all’impiantistica, per il 32% alla prevenzione incendi, per il 23,4% alle strutture igienico sanitarie, per il 14% allo sfondellamento dei solai. Minori gli interventi afferenti alle barriere architettoniche, il dissesto statico, la bonifica dell’amianto, le coperture e gli infissi, l’efficientamento energetico.

Edilizia scolastica: risparmio ed efficienza energetica 

Analizzando l’aspetto dell’efficientamento energetico i dati raccolti da Legambiente restituiscono un quadro poco confortante. I Comuni capoluogo che hanno realizzato interventi per l’efficientamento energetico negli ultimi 5 anni a livello nazionale sono stati il 79,2%, con uno scarto che va dal 92,9% delle amministrazioni del Centro al 45,5% del Sud, a beneficiare di questi interventi sono stati solo il 12,7% delle scuole, per il 17,5% situate al Nord, il 13,8% al Centro, il 5,1% nelle Isole e lo 0,9% al Sud. Scendendo nel dettaglio, negli edifici in cui sono stati realizzati, i lavori hanno riguardato per il 41,6% i doppi vetri e/o serramenti, per il 26,1% l’isolamento delle coperture, per il 24,8% la sostituzione di corpi illuminanti, per il 23,8% la sostituzione di caldaie a gas tradizionali con quelle a condensazione, per il 19,3% l’isolamento delle pareti e per l’11,6% si è trattato di progetti di riqualificazione complessiva.

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