MERCATO DELLE COSTRUZIONI 2025: RALLENTAMENTO IN CORSO!
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Il mercato delle costruzioni 2025 segna un netto cambio di rotta dopo tre anni di espansione senza precedenti grazie agli incentivi fiscali e al volano del PNRR.
Le recenti analisi dell’Osservatorio ANCE e del Rapporto CRESME confermano un calo previsto del 7% rispetto al 2024, con una contrazione soprattutto nel comparto della riqualificazione abitativa. Si consolida invece la centralità delle opere pubbliche come nuovo motore trainante del comparto.
Il rallentamento del mercato delle costruzioni 2025 è strettamente legato alla fine della stagione dei superbonus. La rimodulazione degli incentivi ha provocato:
Le nuove aliquote (50% prima casa, 36% seconde case) e la fine della cessione del credito hanno inciso pesantemente sulla propensione delle famiglie a investire. L’onda lunga del Superbonus si è fermata: gli investimenti mensili sono passati da 5 miliardi (inizio 2023) a meno di 180 milioni tra aprile e novembre 2024.
In controtendenza, le opere pubbliche rappresentano il vero pilastro della domanda nel 2025. I dati CRESME e ANCE prevedono:
A guidare la crescita non sono solo le infrastrutture, ma anche l’edilizia pubblica non residenziale: scuole, ospedali, edilizia universitaria. La sfida ora non è più pianificare, ma realizzare in tempo.
Il problema casa torna a preoccupare. La domanda di abitazioni a canoni sostenibili cresce, ma le nuove costruzioni sono al minimo storico in Europa. ANCE propone un Piano Nazionale per l’Housing Accessibile fondato su:
Il nostro Paese costruisce meno che nel resto d’Europa, mentre aumenta il numero di famiglie mononucleari e la domanda di edilizia economica. Ma i permessi calano, i costi restano elevati e il mercato della locazione è in sofferenza.
L’incertezza geo-politica e la nuova politica monetaria europea penalizzano gli investimenti. Secondo il FMI, la crescita del PIL italiano sarà solo dello 0,4% nel 2025. A livello europeo, si registra un calo medio del -2,4% nel settore edilizio. Le scelte future su EPBD, BIM, digitalizzazione e neutralità climatica determineranno il profilo del settore nei prossimi anni.
In questo scenario complesso, la missione BigMat è chiara: supportare imprese e professionisti nell’adattarsi a un mercato più selettivo, ma ricco di opportunità per chi innova e pianifica.
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