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Quanto sono salubri gli edifici europei?

Pubblicato l’Healthy Buildings Barometer 2024, l’analisi condotta dal Buildings Performance Institute Europe sullo stato di salute di abitazioni, scuole e ospedali d’Europa

Un europeo su quattro vive in edifici il cui livello di qualità dell’aria è inferiore agli standard nazionali: a sottolinearlo è l’edizione 2024 dell’Healthy Buildings Barometer, l’analisi elaborata dal Buildings Performance Institute Europe. Un report che vuole mettere in luce lo stato di salute degli immobili del nostro continente per invitare politici e i protagonisti del mondo dell’edilizia a intervenire per garantire a tutti l’accesso a edifici sani e salubri. Il report sottolinea infatti come da questo punto di vista ci sia molto da migliorare ed è necessario investire affinché gli immobili siano più efficienti energeticamente e meno dannosi per il clima.

Edifici salubri: i benefici 

Numerosi i benefici elencati dal Buildings Performance Institute Europe relativi agli interventi a favore di immobili più salubri, sia in termini economici sia in termini di benessere delle persone. Innanzitutto, se si avviassero programmi di rinnovamento ben strutturati si creerebbero tra i 200mila e i 500mila posti di lavoro ogni anno in tutta l’Europa (dati Eurostat). I costi relativi agli interventi effettuati su tutto il patrimonio abitativo inefficiente europeo verrebbero recuperati in soli due anni e si potrebbero risparmiare ben 194 miliardi di euro in beni sociali equivalenti, come ad esempio meno giorni di malattia o visite ospedaliere meno frequenti. Il solo settore sanitario potrebbe risparmiare più di 45 miliardi di euro all’anno (circa il 10% dei costi sanitari annuali dell’UE) se misure di efficienza ben progettate fossero apportate in tutti gli ospedali. Inoltre, ristrutturare tutti gli edifici residenziali nell’Unione Europea secondo standard di efficienza energetica potrebbe far risparmiare il 44% dell’energia utilizzata per il riscaldamento degli ambienti. Progettare le nuove costruzioni utilizzando meno carbonio è possibile: riducendo del 41% il carbonio incorporato si taglierebbero i costi del 9%, mentre aumentando l’efficienza delle costruzioni si può arrivare a un abbattimento dei costi pari al 15%. 

Senza contare i benefici sul benessere delle persone: maggiore concentrazione nelle scuole, miglioramento delle prestazioni sui luoghi di lavoro, tempi di recupero più rapidi negli ospedali e miglioramento della salute respiratoria di chi vive in case più salubri.

bigmat salubrità edifici risparmio energetico
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I BENEFICI DEGLI EDIFICI SALUBRI

FONTE: Healty Buildings Barometer 2024

Purtroppo, però, c’è ancora molto da fare: il tasso di rinnovamento del patrimonio immobiliare europeo non procede in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati al 2025. Nel 2019, secondo quanto riportato nello studio, la percentuale di riqualificazioni annue era pari allo 0,2%, contro il 3% raccomandato.

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I DATI EUROPEI

FONTE: Healty Buildings Barometer 2024

Le 5 dimensioni della salubrità degli edifici 

La salubrità degli edifici deve tenere conto di molti aspetti e non può essere valutata focalizzandosi solo su un’unica dimensione o su singole caratteristiche. Per questo l’Healthy Buildings Barometer 2024 propone un modello che comprende 5 dimensioni interconnesse:

  1. Miglioramento della salute mentale e fisica: favorire un maggiore livello di benessere fisico e mentale (che interessa anche gli aspetti socialei economici, emotivi e ambientali) adottando misure volte al comfort e a un ambiente interno salubre.
  2. Progettazione incentrata sulle esigenze umane: progettare e comprendere i bisogni e i comportamenti con un approccio inclusivo e collaborativo per soddisfare le necessità delle persone che vivono e utilizzano dli edifici.
  3. Costruzione e gestione sostenibile: dare priorità a misure sostenibili lungo l’intero ciclo di vita dell’edificio, considerando la protezione dalle avversità climatiche, l’uso delle risorse, i consumi di energia e le emissioni di carbonio.
  4. Resilienza e capacità di adattamento: garantire l’adattabilità al clima, modificando e riducendo al minimo l’impatto ambientale, adattandosi contestualmente alle zone climatiche locali e ai cambiamenti d’uso degli edifici.
  5. Maggiore autonomia per gli abitanti: responsabilizzare le persone nella conoscenza di cosa significhi edificio salubre attraverso l’educazione e la comunicazione a queste tematiche lungo tutto l’intero ciclo di vita.

Dieci suggerimenti per colmare le lacune legislative 

Entro il 2030

  1. Maggiore collaborazione tra le diverse realtà a livello europeo e nazionale per elaborare normative con un approccio olistico in materia di edifici salubri, al di là dell’efficientamento energetico.
  2. Inclusione degli indicatori di salubrità degli edifici nel BSO (Building Stock Observatory) europeo e integrazione degli stessi negli strumenti di politica nazionale e locali, come leggi, incentivi, regolamenti edilizi e piani di ristrutturazione.
  3. Attuazione a livello nazionale delle nuove disposizioni della direttiva EPBD in materia di Qualità dell’Ambiente Interno (IEQ), e ampliamento dell’ambito di applicazione dei passaporti di ristrutturazione degli edifici e dei piani nazionali di ristrutturazione al fine di integrare le analisi in materia di Qualità dell’Ambiente Interno nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni.
  4. Introduzione di una legislazione sugli edifici con un approccio di tipo olistico, che tenga conto del funzionamento di un edificio durante tutto l’anno, considerando i parametri di comfort sia estivi che invernali e includendo la possibilità di utilizzare i dati climatici futuri.
  5. Introduzione di un quadro europeo armonizzato per il calcolo della Valutazione del Ciclo di Vita (LCA), stabilendo soglie obbligatorie di emissioni di anidride carbonica a livello europeo basate sulla Valutazione del Ciclo di Vita per i nuovi edifici, come richiesto nella nuova direttiva EPBD.
  6. Inclusione degli indicatori di salubrità degli edifici per promuovere le tecnologie di edilizia intelligente come l’automazione degli edifici, la sensoristica, la c.d. Building Information Modelling and Digital Twins (DBL).

Entro il 2040

  1. Prevedere per i professionisti del settore e i decisori pubblici un’adeguata formazione e informazione su come considerare e applicare i nuovi indicatori di salubrità e sostenibilità degli edifici all’interno dei programmi e delle procedure edilizie esistenti.
  2. Includere le norme sulla biodiversità all’interno e all’esterno degli edifici nei regolamenti edilizi e nelle procedure urbanistiche nazionali.
  3. Promuovere e garantire il finanziamento pubblico e il sostegno ai servizi integrati di sportello unico per l’edilizia.

Entro il 2050

  1. Promuovere l’adattabilità, la flessibilità e il coinvolgimento degli utenti nel processo di progettazione degli edifici e dei loro spazi circostanti per consentire un approccio maggiormente incentrato sugli individui.

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