Quanto vale l’edilizia sostenibile in Italia?

L’edilizia è uno dei comparti che incide maggiormente sull’ambiente: secondo il 2022 Global Status Report for Buildings and Construction pubblicato dal Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), il settore delle costruzioni è responsabile del 37% delle emissioni di anidride carbonica e consuma il 34% della domanda di energia a livello globale. Dati preoccupanti che ben evidenziano la necessità di un cambio di rotta, come sottolineato anche nell’ultimo numero di Up! Magazine dedicato alla sfida green dell’edilizia.

In quest’ottica si inserisce il primo Impact Report di GBC Italia che misura le esternalità positive dell’edilizia sostenibile certificata in Italia, individuando e tracciando la strada per una nuova cultura dell’abitare il pianeta basata sulla centralità e il benessere della persona e sull’equilibrio tra l’ambiente costruito e gli ecosistemi naturali. Si tratta di «un documento estremamente tempestivo: dopo la COP dello scorso anno, infatti, il Programma Ambientale delle Nazioni Unite ha riferito che per raggiungere l’obiettivo globale di zero emissioni nette di CO2 entro il 2050, le emissioni del settore edilizio dovranno essere dimezzate entro il 2030, con un tasso di riduzione annuo dell’8%. Molti paesi in tutto il mondo stanno dimostrando un impegno crescente per la sostenibilità, anche in Italia, il movimento dei green building ha guadagnato un importante slancio nell’ultimo decennio, stimolando l’innovazione e gli investimenti in pratiche e tecnologie edilizie sostenibili» ha sottolineato Peter Templeton, presidente e ceo di U.S. Green Building Council.

I numeri del report 

Nel nostro Paese, nel 2021, le unità immobiliare hanno raggiunto quota 66,5 milioni, di cui gli edifici residenziali rappresentano il 53,2%. In particolare, 2,1 milioni di abitazioni, pari al 17% dello stock totale – si trova in cattivo stato di conservazione, con una maggior prevalenza al Sud e nelle Isole. Inoltre, secondo le elaborazioni del 2022 di Scenari Immobiliari, il 7% dei metri quadri residenziali necessiterebbe di importanti interventi di manutenzione straordinaria.

Il 74% del nostro patrimonio immobiliare residenziale è stato costruito prima degli anni ’80 e ben 4,8 milioni di edifici addirittura prima degli anni ’60. Tutto questo si traduce in prestazioni energetiche che lasciano ampi margini di miglioramento, dal momento che quasi il 60% del settore residenziale, secondo i dati Enea del 2022, è certificato nelle classi F e G e solo il 14,1% degli immobili appartiene alla classe C o a classi superiori.

In questo scenario risulta evidente come l’impiego di protocolli energetico ambientale e di rating system come quelli della famiglia LEED-GBC sia uno strumento efficace per poter risolvere in modo efficiente le significative criticità del patrimonio edilizio italiano a livello di efficienza energetica e ambientale. L’edilizia sostenibile certificata, infatti, sarebbe in grado di ridurre non solo l’impatto ambientale negativo del comparto, partecipando alla mitigazione dei cambiamenti climatici, ma anche di generare esternalità positive per l’intera economia nazionale.

Il valore dell’economia sostenibile 

Caratterizzati da una visione omnicomprensiva che abbraccia tutti gli aspetti energetico-ambientali di un edificio lungo il suo intero ciclo di vita, le certificazioni LEED e GBC sono strumenti di progettazione e misurazione delle performance di un immobile ormai sempre più indispensabili non solo per il bene dell’ambiente ma anche per lo sviluppo dell’economia.

L’analisi condotta dall’Impact Report, in particolare, considera l’impatto degli edifici sostenibili in due orizzonti temporali – il 2023 e il 2030 – prendendo in esame otto diversi ambiti: minori consumi energetici; consumo di energie rinnovabili; risparmi idrici indoor; risparmi idrici outdoor; emissioni di CO2 legate alla mobilità evitate; minore generazione di rifiuti generici; minore generazione di detriti da costruzione e demolizione; maggiore utilizzo di materiale edile riciclato.

A ognuno di questi parametri, espressi come grandezze fisiche è possibile attribuire un controvalore economico: così, nel 2023, lo stock di edifici certificati LEED-GBC genera un risparmio annuo di 170.031 tonnellate di anidride carbonica e di 1,3 miliardi di litri di acqua per un controvalore economico di 68 milioni di euro. Inoltre, la costruzione / ristrutturazione degli edifici certificati ha permesso il risparmio di 324.880 tonnellate di rifiuti evitando al Paese ulteriori 44 milioni di euro di esternalità.

The European House – Ambrosetti su dati GBC, Arc Skoru, ENEA, FederCostruzioni, Terna e Commissione Europea, 2023
Sintesi degli impatti annui abilitati dai protocolli LEED-GBC. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati GBC, ARC SKORU, ENEA, FederCostruzioni, Terna e Commissione Europea, 2023.

Le analisi per il decennio 2023-2030 

L’analisi condotta da GBC prende in considerazione il decennio 2023-2030 con le stime declinate in due tipologie di scenario:

  1. scenario baseline, in cui nel periodo 2023-2030 si assume che ogni anno verranno certificate superfici in media con il periodo 2016-2020. Ogni anno nel panorama edile italiano verrà introdotto un numero costante di nuove superfici certificate, portando a una crescita lineare del valore cumulato;
  2. scenario di crescita, in cui si assume che l’attuale trend di crescita delle nuove superfici certificate proseguirà, in linea con il trend del periodo 2016-2020, portando a una crescita quadratica del valore cumulato. In aggiunta, in questo scenario di crescita, sono state introdotte due ipotesi aggiuntive: 
  • con riferimento all’edilizia pubblica si ipotizza che che la superficie minima sottoposta a rinnovo secondo la direttiva EU Fit for 55 (3%) raggiungerà, al 2030, la piena adesione al protocollo LEED-GBC, ipotizzando quindi un progressivo aumento della quota di rinnovo eseguito secondo i requisiti LEED-GBC;
  • con riferimento alla componente residenziale, oggi molto sottorappresentata all’interno del mondo delle certificazioni, lo scenario di crescita assume un progressivo aumento della penetrazione LEED all’interno dello stock complessivo.

Il differenziale di risultato al 2030 è significativo: lo scenario di crescita porta a un impatto triplo rispetto al baseline.

Gli edifici certificati tra il 2023 e il 2030 potranno generare un risparmio annuo di 304.641 tonnellate di anidride carbonica e di 2,3miliardi di litri d’acqua, evitando così al Paese 121 milioni di euro di esternalità negative ogni anno. 

Inoltre, i processi di costruzione e rigenerazione di questi immobili, grazie alle buone pratiche adottate, porteranno a una minore generazione di rifiuti per 603.562 tonnellate, che avrebbero generato 81 milioni di euro di esternalità negative.

The European House – Ambrosetti su dati GBC, Arc Skoru, ENEA, FederCostruzioni, Terna e Commissione Europea, 2023
Sintesi degli impatti annui, al 2030, abilitati dai protocolli LEED-GBC nei due scenari d’analisi. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati GBC, Arc Skoru, ENEA, FederCostruzioni, Terna e Commissione Europea, 2023.

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